Il secondo giorno di lavoro, alla fine della giornata, il mio capo mi chiama nel suo ufficio. "Allora, così ti vesti quando vai al mare. Vieni pure con i jeans, va bene, però mettiti almeno una camicia!". Evidentemente la polo non andava bene, e siccome "non sai chi puoi incontrare durante la tua giornata lavorativa", devo sempre farmi trovare minimamente elegante. E dire che io faccio 9 ore, a volte senza pausa, e le avrei fatte anche senza la camicia.
In questo senso, il mio capo è impeccabile: sempre in giacca e cravatta, e devo dire sempre delle belle cravatte. Rispetto ai suoi colleghi, sempre in completo scuro con camicia azzurra, lui ha un tono più serio e se vogliamo anche originale.
Oggi, dopo una mattinata intensa, il mio capo mi ha invitato a pranzare con lui. Durante il pranzo si è iniziato a ragionare sui risultati ottenuti alla mattina, per poi mettersi a parlare del più e del meno e della rovina del nostro Paese, su suggerimento (che non manca mai) del telegiornale. C'è stato anche un momento per parlare delle proprie origini: il mio capo vive a Milano, è nato a Milano da genitori milanesi. E 'sticazzi, avrei voluto dirgli.
Dopo il panino, torno in macchina con lui. Il capo gira la chiave e si accende la radio: "Benvenuti ad Un giorno da pecora!!!...". Il capo mi chiede se ascolto mai questo programma su Radio2, e io gli dico che quando mi capita lo ascolto, ma che ascolto più spesso Caterpillar quando torno a casa. E lui: "Si, anch'io ascolto Caterpillar, ma quello che preferisco è 610". E così, dopo una mattina a parlare di resine sintetiche, ci siamo trovati a ridere cercando di ricordare trailer cinematografici del calibro di "Non aprite quella torta". In fondo, non è così serio come sembra!
mercoledì 19 ottobre 2011
Vita da Ing./2 - L'abito non fa il monaco
lunedì 17 ottobre 2011
Vita da Ing./1 - L'eterna lotta
Due settimane prima della laurea, il relatore della mia tesi di laurea mi convoca nel suo ufficio: pensavo a chissà quale problema dell'ultimo minuto per la tesi, non sarebbe stata una novità. Invece voleva propormi uno stage di 4 mesi in un'azienda con la quale collabora.
Due giorni dopo la laurea, ho iniziato la mia vita da Ing. nel settore di ricerca e sviluppo di un'industria del comasco. Devo dire che il primo impatto è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa: il mio capo (una colonna dell'azienda, come direbbe lui) mi ha fatto assegnare una scrivania con il mio pc, le mie scarpe anti-infortunistiche, ma soprattutto i buoni pasto per la mensa aziendale ed il posto macchina.
Mi sembrava troppo bello per essere vero, e infatti dopo meno di una settimana di lavoro arriva il primo problema: il mio posteggio è occupato da un'altra macchina. Penso che sono l'ultimo arrivato e che forse quel posto non mi spetta nemmeno. Parcheggio in un posto per visitatori e faccio come se niente fosse.
Il giorno successivo arrivo e, di nuovo, la stessa macchina, ma stavolta pesco anche il possessore, che cerca di ripiegare una piantina. Lo fermo e gli dico che mi hanno detto che quello sarebbe il mio parcheggio riservato. Lui mi dice che non lo sapeva, che è 3 anni che lavora lì e che ha sempre parcheggiato lì. Dico che non c'è problema e saluto. In realtà voglio vederci chiaro e vado a parlare con il portinaio. Questo mi dice che in realtà ho ragione io: quello che mi ruba il posto non è un dipendente, ma è un esterno. Questo individuo viene in azienda per fare delle misure.
Il giorno seguente l'ho ritrovato al mio posto, e siccome perseverare è diabolico gli ho spiegato come stanno le cose. Perchè passi un Ing. più anziano di me, o qualcuno che lavora nell'azienda. Ma un architetto, per di più esterno, no!
Due giorni dopo la laurea, ho iniziato la mia vita da Ing. nel settore di ricerca e sviluppo di un'industria del comasco. Devo dire che il primo impatto è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa: il mio capo (una colonna dell'azienda, come direbbe lui) mi ha fatto assegnare una scrivania con il mio pc, le mie scarpe anti-infortunistiche, ma soprattutto i buoni pasto per la mensa aziendale ed il posto macchina.
Mi sembrava troppo bello per essere vero, e infatti dopo meno di una settimana di lavoro arriva il primo problema: il mio posteggio è occupato da un'altra macchina. Penso che sono l'ultimo arrivato e che forse quel posto non mi spetta nemmeno. Parcheggio in un posto per visitatori e faccio come se niente fosse.
Il giorno successivo arrivo e, di nuovo, la stessa macchina, ma stavolta pesco anche il possessore, che cerca di ripiegare una piantina. Lo fermo e gli dico che mi hanno detto che quello sarebbe il mio parcheggio riservato. Lui mi dice che non lo sapeva, che è 3 anni che lavora lì e che ha sempre parcheggiato lì. Dico che non c'è problema e saluto. In realtà voglio vederci chiaro e vado a parlare con il portinaio. Questo mi dice che in realtà ho ragione io: quello che mi ruba il posto non è un dipendente, ma è un esterno. Questo individuo viene in azienda per fare delle misure.
Il giorno seguente l'ho ritrovato al mio posto, e siccome perseverare è diabolico gli ho spiegato come stanno le cose. Perchè passi un Ing. più anziano di me, o qualcuno che lavora nell'azienda. Ma un architetto, per di più esterno, no!
martedì 11 ottobre 2011
Da Wog a Ing
Quasi-Ing. nell'inedito e quantomai improbabile ruolo di tallonatore.
Finalmente Ing., con la votazione di 110/110 con Lode (e bacio accademico).
Ing. al lavoro, performing "Everybody needs somebody to love".
PS: scusate il ritardo, ma, incredibile ma vero, qui c'è gente che 2 giorni dopo la laurea già aveva iniziato a lavorare.
sabato 8 ottobre 2011
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